lunedì 25 gennaio 2010

Elogio del cheeseburger...

Confesso che amo il cheeseburger. La vita non è fatta solo di raffinatezze gourmet e quindi credo che ogni tanto un pò di sano junk food - diciamo così - ci stia bene.
Oh, attenzione: non parlo dell'amico McDonald o similari. Meglio, anche loro hanno una dignità e pure una certa appetitibilità, e ogni tanto apprezzo (anzi, le patatine di Mc hanno un loro perchè...). Ma per me il cheeseburger può arrivare ad essere alta cucina o quantomeno rappresentare un certo tipo di cucina.
Gironzolando per gli States, negli anni mi sono fatto un'idea. Ma partiamo da qui vicino.

1. Roscioli - ma, come, parli degli USA e mi ci metti via dei Giubbonari? Si, perchè il cheeseburger di Roscioli (Via dei Giubbonari, 21 - Roma - tel 06 6875287) o, meglio, l'"Hamburger di razza Fassona cotto alla piastra con bacon dorato e Cheddar Farmhouse, maionese espressa e salsa di Bloody Mary e Ketchup" è un piccolo capolavoro di sapori e perfezione. Piatto decisamente unico - nel senso che mangi solo quello e sei felice - fa capire come il cibo povero, o presunto tale, tanto povero poi non è, o, almeno, non sempre...





2. PJClarke - varie sedi in giro per New York, la storica è sulla terza, altezza circa 54esima. Voto 9,5: in genere ne mangio due di fila, vuoi perchè sono più piccoli della media, vuoi perchè sono stellari... dicono, ma non l'ho provata, abbia la migliore salsa bernese di NY.
Aggiungo che Mac Taylor di CSI NY dice, in più occasioni, che PJClarke fa i migliori cheese di NY: io son con lui! Andateci il venerdì, alle 19/19.30, ora dell'aperitivo, e godetevi la fauna Newyorkese. L'edificio in mattoni rossi è stato oggetto di un tentativo di speculazione edilizia, ma LUI si è difeso! Bravo! Sito: www.pjclarkes.com





3. Jackson Hole - sempre New York, ha alcune sedi in città (8 credo...), io son andato a quello sulla terza, altezza 35esima. Ho preso il completo, ovvero con verdura, patate fritte ecc. Voto, subito: 8,5. Se si chiamano la patria dell'hamburger da 7 once una ragione ci sarà! Il condimento è strepitoso, obbligatoria la birrozza. Impegnativo, anche per buoni stomaci. Bella clientela, meno fighetta di PJClarke quindi forse più vera...

4. Paul's - NY, 131, 2nd avenue. Consigliato da amici intimi, è una bettola che non tradisce. Affollatissima ma molto americana e carina, sforna un ottimo cheeseburger con buon condimento. Voto 7, più che altro perchè il locale è caciarone, ma il cibo è ottimo. Attenzione solo alla puzza, ma se ci capitate chiedete il cheeseburger col pane tostato sotto....

5. Smith and Wollensky - 49th Street & 3rd Avenue, New York - tel. (212) 753-1530 - molti lo conoscono solo per il Diavolo veste Prada, dato che è lì che Meryl Streep manda la sua segretaria ad prendere la sua bistecca take away... In realtà il posto è molto di più, un vero tempio della carne in tutte le derivazioni possibili, incluso il cheeseburger che, attenzione, è più alto che largo. Un trionfo di carne ottima riccamente condita. Non ha la particolarità di PJClarke e forse il posto non è alla mano, anzi proprio no, ma se ci si vuole avvicinare al delirio triglicerico americano si può cominciare dall'hamburger e S&W fa al caso nostro. Prezzi non proprio amichevoli, ma ora il cambio aiuta, se si passa di lì...






6. The Raleigh - qui siamo a Miami in uno degli hotel storici (la piscina è quella dove amava esibirsi Ester Williams ed è stata votata come una delle più belle al mondo). In un ambiente lussuoso un pò demodè, i miniburger a bordo piscina sono un lusso irresistibile. La grandezza è circa la metà del normale, tutto di super qualità ma l'atmosfera fa molto ed anche questo è gourmet...




7. Spiaggia Miami beach - il consiglio mi è stato dato da amici locali e lo riovendo con piacere. Proprio all'altezza del Raleigh, che si affaccia sul mare, c'è, sulla spiaggia di Miami beach, una specie di camioncino. Andate tranquilli: cheeseburger eccezionali e saporittissimi, con una cottura perfetta e accompagnati anche - per i più audaci - da una bella limonata ghiacciata. Il tutto sulla spiaggia, al posto della nostrana frittata di pasta da Ferragosto. Unico neo le lunghe code, ma se il posto vale...

Se qualcuno volesse aggiungere altri posti, ben venga. Si può sempre editare la guida mondiale al cheeseburger!

venerdì 22 gennaio 2010

Romolo contro le suore

Che non è un vecchio film della serie di Maciste...

Chi mi conosce sa che sono un inveterato pratarolo (abitante del quartiere Prati a Roma) amante del proprio quartiere e delle sue tradizioni.

Ora, è da qualche tempo in atto una battaglia cruenta per la storica (è il all'angolo dei bastioni di Michelangelo dal 1929!) trattoria Romolo alla Mole Adriana: in pratica la Lumsa - università cattolica - ha rilevato dal Vaticano il complesso immobiliare ove c'è Romolo (ma anche la Caserma dei Carabinieri, la storica Fortitudo - associazioni sportiva tra le più antiche di Roma) per fare uffici e cose... insomma per allargarsi.
Già lo fece a suo tempo con l'ex cinema (anche porno, un tempo) diventato aula magna: ora, la Lumsa se "magna" anche Romolo..
Non ostante un buon gruppo su facebook (iscrivetevi! "No allo sfratto di Romolo alla Mole Adriana!") e una vera sommossa popolare quanto civile, la battaglia sembra messa male: le suorine della Lumsa sparano sol cannone, e il Comune di Roma, insieme all'inneffabile Presidente del Municipio XVII De Giusti, da un lato dice di tutelare le botteghe storiche (qual'è Romolo), dall'altro non fa nulla per proteggerle.
I Carabinieri sono già stati sfrattati e ammassati in altra palazzina dietro Piazza Cavour, lasciando tra l'altro incustoidita l'area del Vaticano (ehh ma noi curiamo la sicurezza, noi si che la curiamo...). La Fortitudo si è volatilizzata. Resiste Romolo allo Tsunami, ma per quanto?
Romolo non è Vissani nè Marchesi, ma ha una storia quasi centenaria e una dignità che debbono essere preservate e tutelate. Rappresenta quella trattoria romana dove mangi bene e onestamente spendendo una cifra realmente abbordabile. Cancellarla per piegare il capo ai potenti è veramente ridicolo, senza considerare che si mandano per strada le famiglie che lì lavorano da generazioni.

Possiamo fare qualcosa?

giovedì 21 gennaio 2010

Una stella di bufala!

Ieri sera ho avuto il piacere di partecipare a "Ti racconto una bufala - Glass", serata gastronomica sul tema della bufala (mozzarella e non solo) presso l'Osteria Glass (o Glass Osteria... ma detto così sembra la rubrica telefonica del coatto di Verdone in Un Sacco Bello: Stadio Olimpico, vedi Olimpico Stadio).

Cominciamo innanzi tutto dai padroni di casa.

Cristina Bowerman (chef) e Fabio Spada (patron, si usa dire) sono una strana, ben assortita e splendida coppia di food creators! Il loro Glass è stato da poco insignito dalla prima Stella Michelin (e qui le stelle non sono milioni di milioni, ma poche e pregiate) e io dico che è meritata: e non lo dico solo io, per loro fortuna... .
Sia chiaro: sono di parte. Mrs. Bow e Fabio Spada mi stanno molto simpatici, da Glass mangio bene come in (forse) nessun altro posto al mondo in questo momento e, per di più, Glass ha una politica dei prezzi encomiabile (specie di questi tempi).
Per chi vuole fare un giro: www.glass-hostaria.it

Tema della serata: la bufala, splendido animale produttore di mozzarella - mia droga legalizzata da sempre - e non solo. Potevo mancare a siffatta cena? No, e quindi mi son buttato a pesce, accettando l'invito a degustare.

Questo il menù:




che riscrivo, dato che dalla foto sembrano solo formichine su carta...

Aperitivo: Ricotta e pomodoro confit, Polpetta di melanzana
affumicata e mozzarella, Mozzarella in carrozza,
Bocconcino di ricotta in crosta di pistacchi e miele di castagno

Panino all’arancia, sgombro e mozzarella, chips di patate blue,
americane e gialle con maionese mostardata

Ricotta, pepe verde, saba, fichi secchi all’alloro e ginepro
Mezzelune di cima di rapa, alici, mozzarella

Coda di bufala alla vaccinara, coulis di sedano, crumble di cioccolata

L’ultima bufala….

Petits fours

Champagne Michel Turgy Brut Blanc de blancs Réserve Sélection
Greco di Tufo DOCG 2008 Azienda Vinicola Pietracupa
Taurasi DOCG 2005 Azienda Vinicola Pietracupa


E questi, in sequenza, i piatti:




dal centro, ricotta e pomodoro confit, bocconcino di ricotta in crosta di pistacchi e miele di castagno, polpettina di melanzana affumicata e mozzarella




aperitivo: mozzarella in carrozza e ... bufalina infilzata




Panino all'arancia, sgombro e mozzarella, chips di patate blu americane e gialle con maionese mostardata




Ricotta, pepe verde, saba, fichi secchi all'alloro e ginepro




Mezzelune di cima di rapa, alici e mozzarella




Coda di bufala alla vaccinara, coulis di sedano, crumble di cioccolata




L'ultima bufala... sorpresa! Sembra quello di prima ma è bufala con cioccolato, fichi dolci e caramello






piccola pasticceria a sorpresa... cannolo di pane gnam gnam gnam!!


Aggiungiamo poi la cheffa Cristina, mi sembra a dir poco doveroso...





Su tutti i piatti, mia menzione d'onore alla coda di bufala: l'ho bissata (grazie Fabio!) rapito dal crumble di cioccolata, ardita rivisitazione della più pura ricetta romanesca della coda che, per chi non lo sapesse, vuole il cacao amaro in cottura (si dice per smorzare il dolce del pomodoro e del sedano... sarà!)

Così chiudo. Non vado oltre su Glass e Cristina e Fabio perché il web abbonda di recensioni molto più sapienti di quelle che io potrei comunque fare... Bisogna solo aggiungere che cene così... che dire, fanno bene allo spirito oltre che allo stomaco!

Ah, l'evento è ormai passato ma lo trovate su www.scattidigusto.it

Dove eravamo rimasti?

Iniziando a scrivere in un periodo in cui mi sento un pò Enzo Tortora, ho voluto dedicare a lui il primo post del blog citando il suo famoso incipit di quando riprese le trasmissioni di Portobello.

Tanto detto, adesso possiamo passare ad altro...